Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024

MENÙ IT ・EN Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 C’era una volta un fiume sinuoso, che scorreva nel letto di una valle dai ripidissimi pendii in cima ai quali sorgevano meravigliosi castelli circondati da vigneti. C’era una volta la Mosella nel suo tratto più affascinante e ricco di storia, quello tedesco, dove sorge una delle regioni vitivinicole più interessanti al mondo. E poi… e poi c’eravamo noi…! #RalloDiscover è un progetto nato dalla collaborazione con un nostro caro amico, Francesco Pensovecchio, nonché guida impeccabile nel viaggio appena concluso, che ci ha visto protagonisti alla scoperta di un meraviglioso territorio vocato prevalentemente alla produzione di vini bianchi. E’ stato fantastico scoprire come la luce dei raggi solari a cui siamo abituti, venga altrove sfruttata al massimo, grazie ai ripidi pendii, all’esposizione dei vigneti e al fiume che la riflette. Sono i vigneti a rendere questo panorama unico al mondo: il sistema di allevamento tradizionale di questa zona, il “Moselpfahlerziehung”, impiegato fin dal I secolo dai Romani, prevede che ciascuna vite venga fissata ad un singolo palo e che i due tralci principali siano piegati e legati fra loro, a volte formando anche un cuore. Il suolo è costituito prevalentemente da ardesia e conferisce in bocca sentori minerali e una spiccatissima acidità. #Rallo Discover è un format destinato ai più giovani che ripeteremo sicuramente il prossimo anno, quattro giorni di scoperte e confronto alla ricerca di territori unici. Tutte le notizie Pressralloweblog Report Vendemmia 2025 MENÙ IT ・EN Report Vendemmia 2025 La vendemmia 2025 in casa Rallo è iniziata nella prima decade di agosto, registrando un leggero ritardo rispetto all’anno precedente. Le ralloweblog Merano Wine festival 2024 MENÙ IT ・EN Merano Wine festival 2024 “Quo Vadis?” La 33° edizione di Merano WineFestival, in scena dall’8 al 12 novembre 2024, lancia il quesito a tutti gli attori del s ralloweblog Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 MENÙ IT ・EN Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 C’era una volta un fiume sinuoso, che scorreva nel letto di una valle dai ripidissimi pendii in cima ai quali sorgevano ralloweblog AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco Presso certi « selvaggi» (società senza Stato), il capo deve provare il suo dominio sulle parole: nes Pressralloweblog Report vendemmia 2024 MENÙ IT ・EN Report vendemmia 2024 La raccolta dell’uva per la vendemmia 2024 in casa Rallo, bianchisti tra Alcamo e Marsala, è iniziata il 16 agosto, con una decina di giorni ralloweblog Questo non è il mio vino di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN Questo non è il mio vino di Andrea Vesco Pochi comparti agro industriali sono affollati come quello enologico, e le motivazioni sono essenzialmente due: basse barri ralloweblog Quando l’anima sa leggere MENÙ IT ・EN Quando l’anima sa leggere Un antico paese siciliano fa da sfondo alla lenta quotidianità dei suoi abitanti. Spira il vento ricco di sale dalla poco lontana co ralloweblog Alba Rosea wine MENÙ IT ・EN Alba Rosea Nel panorama enologico il vino rosato non ha sempre la reputazione che merita, resta relativamente sconosciuto, e si hanno ancora pregiudizi o scarsa cono ralloweblog La casa dello champagne MENÙ IT ・EN La casa dello champagne Helen Fripp in La casa dello champagne, Newton Compton editori, ci racconta la storia affascinante che si nasconde dietro alla celebre produz
AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco

MENÙ IT ・EN AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco Presso certi « selvaggi» (società senza Stato), il capo deve provare il suo dominio sulle parole: nessun silenzio. Nello stesso tempo, la parola del capo non è proferita per essere ascoltata – nessuno presta attenzione alla parola del capo, o meglio, si finge la disattenzione; e il capo, infatti, non dice nulla, poiché ripete la celebrazione delle norme di vita tradizionali. A quale domanda della società primitiva risponde questa parola vuota che emana dal luogo apparente del potere? Vuoto, il discorso del capo è tale proprio perché è separato dal potere – il luogo del potere è la società stessa. Il capo deve muoversi nell’elemento della parola, ossia all’opposto della violenza. Il dovere di parola del capo, questo flusso continuo di una parola vuota (non vuota, nel senso tradizionale, di trasmissione) che egli deve alla tribù, è il debito infinito, la garanzia che interdice all’uomo di parola di diventare uomo di potere. M. BlabchotLa scrittura del disastroEd. Se s.r.l. – Milano – Pertanto, di seguito le mie parole. Non sono un enologo e non conosco la chimica, né un agronomo, non ho competenze tecniche; ho sviluppato i sensi, i cinque che categorizzano la realtà materiale ed un sesto quello che spesso intercetta, assorbendole, le vibrazioni emotive dei miei compagni di viaggio, siano essi con me fin dall’inizio, oppure presenti a partire da stazioni successive alla prima, o non più presenti perché già scesi, già a casa… Attraverso gli altri e per mezzo di essi le mie modeste capacità e la mia limitata sensibilità si espandono consentendomi di arrivare a vedere e sentire cose che altrimenti rimarrebbero a me estranee. È grazie alle interferenze, alle eccedenze, alle derive, alle sintesi tra inconciliabili che la creatività restituisce alla verità il suo primato sulle ideologie, composte e compiute ma stantie e sterili. Alla felicità individuale è invece possibile aspirare solo a condizione di rispettare il monito dell’apollo delfico. L’individualità come processo riuscito di individuazione appunto, è il percorso che, consentendo ad ognuno di diventare ciò che è sempre stato, riporta, in maniera consapevole, alla compiutezza delle proprie origini. Insomma, mai si fugge da sé stessi, da ciò che potremmo essere, se non a prezzo dell’eterna infelicità. AV01 – Catarratto di Alcamo – è proprio lo strumento narrativo di un percorso di individuazione collettiva, quello di una squadra composita e variegata, che dopo una lunghissima odissea, ritorna alle origini “pietrose”. In questi 20 anni abbiamo subito le lusinghe dello Chardonnay, del Sauvignon Blanc, del Cabernet ed anche del Merlot, siamo stati rapiti dalle stesse promesse che trattennero Ulisse a Ogigia o presso Eea, abbiamo rischiato di essere, anche noi, trasformati in porci, di essere solo emuli e dunque nessuno, abbiamo vissuto l’anonimato, abbiamo tradito i padri, noi stessi, rinunciando all’unica eredità possibile. Abbiamo rischiato si, ma non siamo finiti sugli scogli. La ricerca interiore, l’ascolto dello spiritus loci, la nostra individualità finita e transitoria, così come tra le nostre tradizioni, sedimentate competenze collettive, ci hanno consentito di produrre un vino che potesse soddisfare il nostro e l’altrui bisogno di autenticità, unicità ed esclusività. Il nostro lavoro è dedicato a chi desidera vivere esperienze conviviali, come la condivisione di un pasto ed un bicchiere di vino, che non si esauriscono nel momento stesso in cui si vivono, ma che siano eccedenza simbolica e possibilità di recupero individuale, attraverso assolute rarità, di tesori collettivi. La tecnica di vinificazione è il risultato di un sapere moderno contestualizzato in un preciso areale geografico e dunque ampelografico, le colline di Alcamo ed il Catarratto, quell’uva tanto comune quanto eccezionale.Le attività di cantina piuttosto che aggiungere mantengono, valorizzano, passano attraverso la rinuncia del superfluo: lieviti, attivanti, nutrienti azotati, e si obbligano a trovare nelle poche risorse della materia prima lavorata, le bucce, i raspi, la polpa, il succo, tutte le componenti utili ad un processo regolato e mai affidato al caso. È proprio il mancato ricorso ad elementi o sussidi esterni all’uva ed al mosto che non sia il condizionamento delle temperature di fermentazione che ha reso questo vino in sé compiuto e assolutamente riuscito nella sua armonica combinazione di sensazioni gustative e meravigliose dotazioni di aromaticità travolgenti ma composte, insolite ma al contempo familiari. Al succo della questione, succo fermentato, è stato dato un nome, una denotazione pura, ed una veste, una prima rappresentazione visiva di quello che si è ritenuto dovesse manifestare di sé a primo acchito, ed allora è cominciata ad emergere una paternità multipla, un’identità in fieri, una discontinuità apparente rispetto ad una famiglia di origine, Rallo, non avvezza ad una stilistica produttiva così estrema, quasi rivoluzionaria. AV01 è apparso come il figlio hippie di una famiglia borghese estraneo tanto al mondo di appartenenza quanto a quello di adesione e pertanto inviso sia al primo che al secondo. Questo è il destino di tutti i rivoluzionari, fuori dal contesto di origine e nuovi per quello che verrà, proprio perché dovrà ancora avvenire e per fortuna l’avvenire dura a lungo… (L. Althusser, Biblioteca della Fenice) Che “mondo” allora potrebbe segnare questo vino, che orizzonti di senso potrebbe schiudere?Quelli di un contesto socioculturale in perenne relazione tra soggetti, basato sulle identità individuali che attraverso un lavoro di recupero e ricostruzione consapevolmente dialettica del proprio io, possano autenticamente essere sé stessi. Questo lavoro di ri-appropriazione è stato tanto individuale quanto collettivo, ha coinvolto tutti in cantina, non è stato un esercizio di maniera, ha scavato, destabilizzato, indebolito, poi rafforzato, è stato un allenamento destrutturante un tentativo di superare il momento, la moda, le richieste immediate per ritornare a proporre qualcosa che avesse un reale valore che invitasse tutti a fermarsi davanti una novità, la propria nascita. 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