EVRÓ

la Regina Bianca

Evrò

INSOLIA / DOP SICILIA BIO //

Dopo il Catarratto e il Nero d’Avola, l’Insolia si conferma come il terzo vitigno più diffuso e rappresentativo dell’isola siciliana, un pilastro fondamentale dell’ampelografia regionale che da secoli caratterizza il paesaggio vitivinicolo isolano.

Vitigno

INSOLIA / DOP SICILIA BIO //

Ubicazione dei vigneti

Alcamo (TP) Pattipiccolo

Grado alcolico

13%

Formato

750 ml

Temperatura di servizio

10 ° C

Abbinamenti

Oltre a essere stupendo intermezzo è anche perfetto aperitivo. Si accompagna ottimamente a frutti di mare, ostriche, aragoste, caviale.

Evrò

INSOLIA / DOP SICILIA BIO //

Dopo il Catarratto e il Nero d’Avola, l’Insolia si conferma come il terzo vitigno più diffuso e rappresentativo dell’isola siciliana, un pilastro fondamentale dell’ampelografia regionale che da secoli caratterizza il paesaggio vitivinicolo isolano.

Vitigno

INSOLIA / DOP SICILIA BIO //

Ubicazione dei vigneti

Alcamo (TP) Pattipiccolo

Grado alcolico

13%

Formato

750 ml

Temperatura di servizio

10 ° C

Abbinamenti

Oltre a essere stupendo intermezzo è anche perfetto aperitivo. Si accompagna ottimamente a frutti di mare, ostriche, aragoste, caviale.

Una sfida tecnica particolare

Tuttavia, nonostante questa notevole adattabilità, l’Insolia presenta una sfida tecnica particolare: risulta più complesso e delicato guidarlo verso l’espressione della sua caratteristica più preziosa e distintiva, quella finezza elegante che lo rende unico nel panorama dei vitigni bianchi mediterranei. Questa finezza non è immediata da ottenere, richiede una comprensione profonda del vitigno, tecniche di vinificazione precise e soprattutto una filosofia produttiva che miri all’eccellenza piuttosto che alla quantità. È proprio da questo aggettivo – “finezza” – che nel 2013 l’azienda Rallo ha iniziato un affascinante percorso di ricerca, non solo enologica ma anche storica e culturale, per individuare la narrazione più appropriata che potesse dare vita a un nuovo prodotto di eccellenza e a una nuova etichetta dal forte impatto emotivo e culturale. L’obiettivo era ambizioso: creare un vino che non fosse semplicemente l’ennesima interpretazione dell’Insolia, ma che riuscisse a catturare e a trasmettere quella finezza intrinseca del vitigno attraverso una storia capace di emozionare, di educare e di creare un legame indissolubile tra il prodotto e il territorio che lo ha generato.

L’Evrò deve il suo nome evocativo e la sua identità narrativa alla figura straordinaria di Bianca di Navarra, contessa di Evreux (toponimo che si pronuncia “Evrò” nella fonetica francese medievale), una delle personalità femminili più affascinanti e controverse della storia siciliana medievale. Gli storiografi siciliani la ricordano con l’appellativo di “la Regina Bianca”, riconoscendole il ruolo di ultima e indubbiamente coraggiosa sovrana di Sicilia, una donna che seppe coniugare bellezza fisica e intelligenza strategica in un’epoca in cui il potere femminile era costantemente messo in discussione.

Bianca di Navarra rappresenta l’incarnazione perfetta di quella finezza aristocratica che l’azienda Rallo voleva attribuire al proprio vino: eleganza innata, carattere deciso, capacità di resistere alle pressioni esterne mantenendo intatta la propria dignità e personalità. Come il vino che porta il suo nome, la Regina Bianca seppe distinguersi in un panorama difficile, tenendo testa con fermezza e intelligenza all’avida e spesso oltraggiosa nobiltà isolana del suo tempo.

Le vicende biografiche che intrecciano la vita di Bianca di Navarra si snodano attraverso una trama degna dei più appassionanti romanzi storici, alternando momenti di alta diplomazia a episodi di autentica avventura, scontri politici a fughe rocambolesche che hanno alimentato leggende e racconti popolari per secoli.

Rimasta vedova in età giovanissima dopo la morte del re Martino I di Sicilia, Bianca si trovò al centro di un vortice di interesse che andava ben oltre la sua persona: era desiderata simultaneamente per la sua leggendaria bellezza e per le implicazioni politiche che un matrimonio con lei avrebbe comportato. Questa combinazione esplosiva di fascino personale e valore strategico la rese una delle donne più corteggiate e, al tempo stesso, più pericolosamente esposte del suo tempo.

Tra i numerosi spasimanti che cercarono di conquistare il cuore e la mano della regina, il più noto e determinato fu senza dubbio Bernardo Cabrera, Conte di Modica e Grande Ammiraglio del Regno d’Aragona, figura di spicco della nobiltà del tempo. La sua storia con Bianca rappresenta uno dei capitoli più drammatici e romantici della cronaca siciliana medievale. Inizialmente semplice accompagnatore durante il primo matrimonio della regina, Cabrera vide il proprio ruolo trasformarsi radicalmente dopo la vedovanza di Bianca: da rispettoso cortigiano si trasformò in un innamorato appassionato e possessivo, disposto a tutto pur di conquistare l’oggetto del suo desiderio. La sua corte divenne sempre più pressante e invasiva, trasformandosi gradualmente in una vera e propria persecuzione che mise a repentaglio la libertà e la sicurezza della regina. Le cronache dell’epoca narrano di numerose e ripetute schermaglie tra le forze del Cabrera, che controllavano Palermo, e quelle fedeli alla regina, che avevano trovato rifugio ad Alcamo. Il possente Castello di Alcamo, con le sue mura imprendibili e la sua posizione strategica, si trasformò nel simbolo della resistenza di Bianca contro le pressioni dell’ammiraglio aragonese. Se non fosse stato per la protezione offerta da questa fortezza medievale e dalla fedeltà delle genti alcamesi, molto probabilmente Bernardo Cabrera sarebbe riuscito nei suoi intenti, cambiando per sempre il corso della storia siciliana. Il castello divenne così non solo un rifugio fisico, ma il simbolo stesso della determinazione femminile e della capacità di resistere alle sopraffazioni, qualità che l’azienda Rallo ha voluto trasmettere attraverso il proprio vino. Evrò si presenta come un vino dalla personalità seducente e magnetica, capace di conquistare fin dal primo assaggio grazie alla sua eleganza innata e alla sua complessità armoniosa. Le sue caratteristiche organolettiche lo rendono incredibilmente versatile negli abbinamenti gastronomici, permettendogli di brillare in diverse occasioni di consumo. Come aperitivo, Evrò eccelle per la sua capacità di stimolare piacevolmente il palato preparandolo alle portate successive, mentre la sua struttura raffinata e la sua persistenza gustativa lo rendono un perfetto intermezzo tra una portata e l’altra, capace di pulire il palato e rinnovare le sensazioni gustative.

Evrò: un omaggio alla nobiltà d'animo

La finezza caratteristica di Evrò trova la sua massima espressione negli abbinamenti con le eccellenze gastronomiche più raffinate e pregiate. Si sposa magnificamente con i frutti di mare più delicati, dove la sua freschezza esalta la dolcezza naturale dei crostacei senza sovrastarla.

Evrò non è semplicemente un vino, ma un omaggio alla nobiltà d’animo, alla capacità di mantenere la propria eleganza anche nelle situazioni più difficili, alla forza gentile che sa resistere senza perdere la propria grazia. Come la Regina Bianca seppe conservare la propria dignità regale anche nei momenti più bui, così Evrò mantiene intatta la sua finezza caratteristica in ogni bicchiere, raccontando attraverso ogni sorso una storia di eleganza, coraggio e determinazione che attraversa i secoli per arrivare fino a noi.

L'etichetta

L’etichetta di Evrò rappresenta una sintesi narrativa e artistica, dove ogni elemento grafico è stato accuratamente scelto per raccontare visivamente la storia affascinante della regina Bianca e del territorio che l’ha ospitata.

La grafica principale è dominata dalla rappresentazione stilizzata del Castello di Alcamo, quel bastione medievale che fu teatro delle gesta eroiche di Bianca di Navarra e che ancora oggi si erge maestoso a dominare il paesaggio alcamese.

La scelta cromatica dell’etichetta rivela una profondità simbolica sorprendente: il turchese dominante non è stato scelto casualmente, ma rappresenta una duplice valenza semantica di grande efficacia comunicativa. Da un lato, questo colore sottolinea e celebra la freschezza caratteristica del vino, quella vivacità gustativa che rende Evrò così piacevole e immediato al palato. Dall’altro lato, il turchese evoca poeticamente il concetto di “sangue blu”, quell’aristocrazia d’animo e quella nobiltà di carattere che caratterizzavano la regina di cui il vino si fa orgoglioso portavoce.

Anche la scelta del colore platino per la capsula rivela un’attenzione maniacale ai dettagli simbolici: questo metallo prezioso, più raro e nobile dell’oro stesso, cinge il collo della bottiglia come una corona dal valore inestimabile, proteggendo e nobilitando il contenuto proprio come una corona regale cinge e protegge la testa del sovrano.

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