Questo non è il mio vino di Andrea Vesco

MENÙ IT ・EN Questo non è il mio vino di Andrea Vesco Pochi comparti agro industriali sono affollati come quello enologico, e le motivazioni sono essenzialmente due: basse barriere all’ingresso e valore sociale riconosciuto a chi fa vino.Produrre piccole quantità presso strutture terze con uve o vino non proprio è oggi piuttosto semplice, tanto in Sicilia quanto in altre regioni d’Italia.Chiunque poi volesse investire nel settore della trasformazione troverebbe facile accesso a diversi aiuti finanziari.La provvista comunitaria per aiutare i produttori primari a chiudere la filiera onde ottenere maggiore valore aggiunto, sembra essere inesauribile in barba alla legge fondante l’economia che vuole le risorse per definizione scarse.La tecnologia per produrre un liquido idroalcolico che possa essere a diritto definito vino resta poi alla portata di tutti.La spinta sociale, infine, vale a dire il riconoscimento del vicino che qualifica come migliore di sé perché dotato di fascino e ricco di mistero chiunque possa attribuirsi la paternità di una qualsiasi bottiglia, ha spinto un numero significativo di individui a cimentarsi nell’impresa e a diventare produttori, produttori di vino.Il risultato è conseguenza delle premesse, d’altronde i sillogismi spiegano le realtà, non la inventano.Da tali premesse non potevano che derivare le seguenti conclusioni: come tutti i mercati con basse barriere all’ingresso e a tecnologia diffusa ed economica, il profitto medio per singolo operatore, quando c’è, – e sono più gli operatori che non remunerano adeguatamente tutti i fattori della produzione, che quelli che lo fanno – è estremamente modesto.In sintesi, il più delle volte l’impresa non riesce, o meglio sembrerebbe sempre essere sul punto di riuscire senza che mai riesca, dimensione questa, psicologicamente peggiore del fallimento pieno e conclamato.Il fallimento è uno stato risolutivo, inaugura sempre una nuova possibilità, chiude e definisce un percorso, apre ad una prospettiva, conclude e dunque inaugura, “(…) il mio maestro mi insegnò come è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire (…)” (Prospettiva Nevskij).Se la spinta all’impresa agro industriale fosse solo orientata dal ritorno economico, tutto sommato gli effetti diffusi di questa condizione non sarebbero così deleteri, mentre invece subentrano sia l’aspetto personalistico che la complessità gestionale della produzione vitivinicola, con tutte le variabili della filiera, unite alla durissima competitività del mercato perennemente sovraffollato, aspetti questi che diventano un vero e proprio dramma collettivo caratterizzato da un perenne delirio narcisistico. In sintesi, il mercato è uno spazio enorme ed affollatissimo nel quale quasi nessuno riesce a trovare reali elementi di autentica differenziazione, veri spazi identitari.Nella nostra esistenza la madre accogliente riconosce e soddisfa, educa anche all’assenza, matrice teologica di autonomia e libertà.Nel mondo professionale il mercato no, il mercato in cui opera il produttore di vino a volte lusinga ma non riconosce.Il mercato semplifica, tende genericamente a includere in categorie omogenee, da qui i mestieri di “category manager” e “critici enogastronomici”. I primi operano nelle grandi strutture d’acquisto, sono signori che non guardano mai in viso, i secondi restituiscono, spesso a caro prezzo, l’identità perduta.Da qui l’ipertrofia dell’io e l’inevitabile deriva narcisistica, ultima possibilità di apparente sopravvivenza. I’io elevato a garante della qualità del vino, del suo valore organolettico e commerciale rinuncia per sempre alla possibilità di contatto con il mondo, e diventato sigillo di qualità, da quel momento in poi, parlerà solo con se stesso, rifiutando ogni dialogo.Il mio vino, le mie vigne, la mia ascendenza, il mio podere, mio padre, mia madre, i miei cani, le mie pratiche, le mie abitudini, le mie tecniche…Diretta conseguenza di tutto questo sono le foto di famiglia, di primi piani in vigna con il vestito buono, quello in tinta con la stagione o con l’etichetta di nuova promozione, gli avi esposti a garanti di competenze che lungi dall’essere la sommatoria di studi pregressi ed esperienze consolidate negli errori superati e pagati, diventano parti di un fantomatico e presunto asse ereditario.Tutta la retorica dell’io trova ampio spazio, ogni viticultore assorbito dal sistema diventa novello padreterno sulla volta della cappella Sistina, indirizzando con il proprio indice l’onnipotenza divina, conferisce al proprio mondo il valore universale del creato.Ma se invece di limitare la costruzione del nostro mondo interiore alla sole radici giudaico cristiane avessimo la possibilità di spaziare anche nel patrimonio greco, ci tornerebbe subito familiare il mito dell’androgino di Platone, riecheggerebbero a monito di qualsiasi presunzione attuale le parole di Aristofane, e l’ermafrodito lungi dal rappresentare l’incarnazione del mostruoso bizzarro avrebbe il giusto valore del compiuto.Il gioco, il divertimento dei bambini, la loro felicità, si interrompe nel momento in cui il primo del gruppo inizia a dire le parole io o mio, il mio interrompe, rompe l’armonia.Il mondo del vino vive nella noia perché ritiene che alla base di ogni generazione di senso e di valore ci sia l’io e che tutto ciò che vale trae origine dalla forza idealizzata di una potenza creatrice, l’io, il mio, le mie idee…Noioso e narciso sa solo parlare a sé stesso, riconosce unicamente il proprio volto nelle immagini irreali e patinate dei tabloid, il mondo fuori di sé non esiste se non nella misura in cui lo adula, lo eleva, nutre il suo patologico bisogno di riconoscimento che, un ambiente affollato e svalutante come quello in cui opera, tende inevitabilmente ad essere frustrato.Ed allora la fine è segnata?Il baratro inevitabile?Il silenzio l’unica risposta possibile ad un mondo che non pone domande perché incapace di ascoltare qualsiasi risposta?Forse no, l’arte e la letteratura, il bello ed il vero per definizione ci tendono una mano, ci indicano una direzione possibile, quella dell’assurdo.Davanti al didascalismo delle immagini di regime, davanti agli abiti inamidati in vigna, ai divani sui prati o in bottaia con nonni e bambini esposti a garanti del nostro sangue e del nostro sperma, di nuovo dell’io e del mio, Magritte e la sua pipa, Foucault ed il pensiero del fuori aprono una breccia.“Questo non è il mio vino” potrebbe essere il motto liberatorio ed alternativo per una viticultura autentica.Coltivare il dialogo con tutte le entità emozionali che abitano le terre che conduciamo come quelle circostanti, amare, alla pari ulivi e roverelle, potrebbe essere un gesto rivoluzionario.Ogni
Alba Rosea wine

MENÙ IT ・EN Alba Rosea Nel panorama enologico il vino rosato non ha sempre la reputazione che merita, resta relativamente sconosciuto, e si hanno ancora pregiudizi o scarsa conoscenza a riguardo, eppure tali vini hanno caratteristiche tali da risultare davvero interessanti: sono fruttati, dotati di struttura leggera, destinati ad essere bevuti freschi e possono accompagnare l’intero pasto.Risulta tuttavia impossibile inquadrare in una definizione tecnologica i vini rosati. Questi vengono definiti dal loro colore, intermedio tra quello dei vini rossi e quello dei vini bianchi.Le loro tonalità percorrono, secondo la scheda A.i.s., la gamma di sfumature tra l’aranciato e il rosso chiaro e sono stati identificati nei termini di orientamento cromatico in: fiore di pesco, ramato, salmone, corallo, peonia.Il colore per questi vini è oggi il marcatore più importante: il consumatore attribuisce al rosato un carattere rassicurante, anzi rasserenante.Il rosato si avvicina al rosso per il tipo di vitigno utilizzato e per la presenza di una piccola quantità di antociani e di tannini, ma presenta altresì delle analogie con i vini bianchi per la freschezza, la costituzione e la tecnica di vinificazione.Esistono diversi metodi di realizzazione dei vini rosati, la scelta dell’una o dell’altra tecnica dipende dalla maturità dell’uva, dal tipo di vitigno scelto e dal profilo organolettico desiderato.In tutti i casi il vino rosato richiede attenzione durante tutto il processo di vinificazione al fine di ottenere un bel colore e aromi delicati ed espressivi allo stesso tempo.Il vino rosato, non è quindi un vino unico, ma un metodo per produrre infinite varianti.Questo significa che “Non è facile essere un rosato”. Abbiamo tentato l’ennesima sfida.Nasce Alba Rosea, il primo vino rosato di casa Rallo.Un vino fresco e gradevole, ottenuto da uve perricone, imbottigliato giovane, nella primavera successiva alla vendemmia.Rallo Azienda Agricola propone il perricone, l’antico vitigno siciliano in una versione più giovanile e versatile.Di colore accattivante, dal profumo delicato e dal gusto sapido e asciutto.Il bel colore rosa corallo anticipa note primaverili di frutti di bosco, marasca e fiori.Al palato è elegante, sapido e fresco. Spicca per il gusto morbido per il profumo fruttato e floreale.Si presta molto bene come aperitivo, in abbinamento ad antipasti magri, verdure, carni bianche. Ideale anche con la pizza. Tutte le notizie Pressralloweblog Report Vendemmia 2025 MENÙ IT ・EN Report Vendemmia 2025 La vendemmia 2025 in casa Rallo è iniziata nella prima decade di agosto, registrando un leggero ritardo rispetto all’anno precedente. Le ralloweblog Merano Wine festival 2024 MENÙ IT ・EN Merano Wine festival 2024 “Quo Vadis?” La 33° edizione di Merano WineFestival, in scena dall’8 al 12 novembre 2024, lancia il quesito a tutti gli attori del s ralloweblog Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 MENÙ IT ・EN Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 C’era una volta un fiume sinuoso, che scorreva nel letto di una valle dai ripidissimi pendii in cima ai quali sorgevano ralloweblog AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco Presso certi « selvaggi» (società senza Stato), il capo deve provare il suo dominio sulle parole: nes Pressralloweblog Report vendemmia 2024 MENÙ IT ・EN Report vendemmia 2024 La raccolta dell’uva per la vendemmia 2024 in casa Rallo, bianchisti tra Alcamo e Marsala, è iniziata il 16 agosto, con una decina di giorni ralloweblog Questo non è il mio vino di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN Questo non è il mio vino di Andrea Vesco Pochi comparti agro industriali sono affollati come quello enologico, e le motivazioni sono essenzialmente due: basse barri ralloweblog Quando l’anima sa leggere MENÙ IT ・EN Quando l’anima sa leggere Un antico paese siciliano fa da sfondo alla lenta quotidianità dei suoi abitanti. Spira il vento ricco di sale dalla poco lontana co ralloweblog Alba Rosea wine MENÙ IT ・EN Alba Rosea Nel panorama enologico il vino rosato non ha sempre la reputazione che merita, resta relativamente sconosciuto, e si hanno ancora pregiudizi o scarsa cono ralloweblog La casa dello champagne MENÙ IT ・EN La casa dello champagne Helen Fripp in La casa dello champagne, Newton Compton editori, ci racconta la storia affascinante che si nasconde dietro alla celebre produz
Byob, due parole su un giorno appena passato

MENÙ IT ・EN Byob, due parole su un giorno appena passato Ogni vino racconta una storia; quella delle sue origini, dei luoghi in cui è nato, delle terre che lo hanno generato e degli uomini che lo hanno prodotto. Sono storie ricche di umanità e di tradizioni ed è bello lasciarsi sedurre da questi racconti, lasciarsi accompagnare in un viaggio immaginario. Solo un vino però ti colpisce in un particolare modo fino a diventare il tuo vino “del cuore” e sono forse, queste, le storie più affascinanti da ascoltare, specie se a raccontarle sono i migliori sommelier della tua terra. #Byob (bring your own bottle) è stata così : una fantastica giornata ricca di storie. Per la prima volta non siamo stati solo narratori ma abbiamo vestito, con estremo interesse, i panni degli ascoltatori. Dieci ragazzi, dieci sommelier, figure altamente competenti in materia, hanno aderito alla nostra iniziativa, un progetto inedito, nato con l’ intento di condividere opinioni, gusti, pensieri. La casa, quella tra le vigne a Pattipiccolo, il camino acceso, convivialità, e bottiglie coperte, una per ogni partecipante: si è data attenzione tanto agli aspetti tecnici quanto e soprattutto a quelli emozionali. Al momento della scoperta della bottiglia, infatti, partiva il racconto di chi l’aveva portata. C’era chi era molto sicuro di sè, chi temeva di risultare noioso e tagliava corto, chi ti dava realmente la sensazione di condurti in un luogo affascinante della terra dove lui stesso aveva visto produrre quel determinato vino. Succede così, perché chi racconta una storia, sia pure non sua, finisce per averla in parte vissuta mentre chi ascolta è colpito dalle novità, sta solo ad ascoltare ed è pronto così ad apprezzare. C’erano bottiglie siciliane, italiane, francesi. C’era passione tangibile nell’aria. Sono state ri-vissute così queste storie, individuali e collettive nello stesso momento. Una tavolata che si è riproposta anche in serata tra le pizze di bioesserì, nel centro di Palermo. Il vino non è mai casuale né banale, ma portatore di valori del gusto, della cultura alimentare, di civiltà. Grazie davvero a tutti coloro che hanno aderito: è stato davvero un piacere ascoltare le vostre storie, alla prossima! Tutte le notizie ralloweblog Merano Wine festival 2024 MENÙ IT ・EN Merano Wine festival 2024 “Quo Vadis?” La 33° edizione di Merano WineFestival, in scena dall’8 al 12 novembre 2024, lancia il quesito a tutti gli attori del s ralloweblog Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 MENÙ IT ・EN Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 C’era una volta un fiume sinuoso, che scorreva nel letto di una valle dai ripidissimi pendii in cima ai quali sorgevano ralloweblog AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco Presso certi « selvaggi» (società senza Stato), il capo deve provare il suo dominio sulle parole: nes Pressralloweblog Report vendemmia 2024 Report vendemmia 2024 La raccolta dell’uva per la vendemmia 2024 in casa Rallo, bianchisti tra Alcamo e Marsala, è iniziata il 16 agosto, con una decina di giorni di anticipo ri ralloweblog Questo non è il mio vino di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN Questo non è il mio vino di Andrea Vesco Pochi comparti agro industriali sono affollati come quello enologico, e le motivazioni sono essenzialmente due: basse barri ralloweblog Quando l’anima sa leggere MENÙ IT ・EN Quando l’anima sa leggere Un antico paese siciliano fa da sfondo alla lenta quotidianità dei suoi abitanti. Spira il vento ricco di sale dalla poco lontana co ralloweblog Alba Rosea wine MENÙ IT ・EN Alba Rosea Nel panorama enologico il vino rosato non ha sempre la reputazione che merita, resta relativamente sconosciuto, e si hanno ancora pregiudizi o scarsa cono ralloweblog La casa dello champagne MENÙ IT ・EN La casa dello champagne Helen Fripp in La casa dello champagne, Newton Compton editori, ci racconta la storia affascinante che si nasconde dietro alla celebre produz ralloweblog 1 Marzo 2024 1 Marzo 2024 L’uomo si sa, per natura è un “animale sociale”. Il bisogno di connessione è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano, che trova nella capacità del da
Rallo Azienda Agricola, #bianchistiditerritorio

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Un paesaggio e qualche storia

Un paesaggio e qualche storia Vediamo il paesaggio con gli occhi e lo percepiamo con gli altri sensi. Questo pensiero oggi può essere espresso anche in merito ad una degustazione. La strada interprovinciale Alcamo – Camporeale è stata chiusa al transito dal 28 gennaio scorso a causa di un cedimento del manto stradale ed è stata spostata la mobilità automobilistica, per quel breve tratto franato, su “via Allegrezza”, quasi un avvertimento di quanto può succederti se vieni a trovarci tra le vigne. Oggi a Patti Piccolo, ad Alcamo, abbiamo avuto in visita 10 giornalisti del primo Enotour dell’edizione 2019 del Sicilia en Primeur. Un pulmino da 10 posti che ha deciso di percorrere un percorso alternativo a quello alternativo suggerito. Ciò nonostante e allegria a parte, gli ospiti sono arrivati in perfetto orario. Dieci persone, due italiane, otto del resto del mondo. Di fronte ad un paesaggio proviamo emozioni, ricordi, stupore per la bellezza dei luoghi, curiosità. Tra le vigne di Alcamo il paesaggio è come un libro sulle cui pagine sono scritti, con linguaggi diversi, numerosi messaggi. Racconta infatti di natura, della storia dell’uomo e del modo di abitare il territorio, della capacità umana di prendersi cura dei valori comuni. Racconta ancora della storia attuale, della nostra famiglia, del nostro rapporto con la terra, con le vigne generatrici del nostro vino. Ma tutto questo il paesaggio forse lo suggerisce. Occorre avere occhi, orecchie e palato per gustare interamente la storia. Ed è questa la vera degustazione. Capire quello che avviene oltre la vigna. Il vino infatti lo si fa con le mani, con la testa, con il cuore. E’ vero che un buon critico deve saper distinguere tra gusti personali e giudizio il più possibile imparziale. Credo questa sia la differenza tra degustazione tecnica e degustazione edonistica. Tuttavia è altrettanto vero che un travaso tra i due momenti dello spirito (in senso figurato e anche letterale) è inevitabile. Con gli anni i propri gusti personali cambiano e tale cambiamento finisce per incidere, filtrando sottilmente, anche sulla visione professionale. Per comprendere appieno un paesaggio è necessario ricorrere a un’analisi che vada oltre l’esperienza immediata, dobbiamo dunque considerare che stiamo utilizzando un concetto che ha molte valenze diverse. E’ così anche il vino, un prodotto in cui l’uomo è al contempo attore e spettatore, in quanto risultato delle azioni, naturali e umane, che si sono succedute nel tempo. Come nell’antichità si scriveva su una pergamena che periodicamente veniva cancellata e riutilizzata per nuovi testi, così gli abitanti di un territorio scrivono e riscrivono continuamente il proprio contesto di vita, costruendo nuovi paesaggi. Oggi ad Alcamo scriviamo e raccontiamo di Catarratto e le nostre storie si chiamano Beleda e AV01, due storie scritte dalla stessa penna ma che si prestano semplicemente ad orecchie diverse. Tutte le notizie ralloweblog Merano Wine festival 2024 MENÙ IT ・EN Merano Wine festival 2024 “Quo Vadis?” La 33° edizione di Merano WineFestival, in scena dall’8 al 12 novembre 2024, lancia il quesito a tutti gli attori del s ralloweblog Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 MENÙ IT ・EN Rallo Discover, Mosella 22-25 novembre 2024 C’era una volta un fiume sinuoso, che scorreva nel letto di una valle dai ripidissimi pendii in cima ai quali sorgevano ralloweblog AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN AV01, vini rari gambero rosso 2025 Le parole di Andrea Vesco Presso certi « selvaggi» (società senza Stato), il capo deve provare il suo dominio sulle parole: nes Pressralloweblog Report vendemmia 2024 Report vendemmia 2024 La raccolta dell’uva per la vendemmia 2024 in casa Rallo, bianchisti tra Alcamo e Marsala, è iniziata il 16 agosto, con una decina di giorni di anticipo ri ralloweblog Questo non è il mio vino di Andrea Vesco MENÙ IT ・EN Questo non è il mio vino di Andrea Vesco Pochi comparti agro industriali sono affollati come quello enologico, e le motivazioni sono essenzialmente due: basse barri ralloweblog Quando l’anima sa leggere MENÙ IT ・EN Quando l’anima sa leggere Un antico paese siciliano fa da sfondo alla lenta quotidianità dei suoi abitanti. Spira il vento ricco di sale dalla poco lontana co ralloweblog Alba Rosea wine MENÙ IT ・EN Alba Rosea Nel panorama enologico il vino rosato non ha sempre la reputazione che merita, resta relativamente sconosciuto, e si hanno ancora pregiudizi o scarsa cono ralloweblog La casa dello champagne MENÙ IT ・EN La casa dello champagne Helen Fripp in La casa dello champagne, Newton Compton editori, ci racconta la storia affascinante che si nasconde dietro alla celebre produz ralloweblog 1 Marzo 2024 1 Marzo 2024 L’uomo si sa, per natura è un “animale sociale”. Il bisogno di connessione è uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano, che trova nella capacità del da
Il Suono Bianco

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AV01 a Salina

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